
mercoledì 26 novembre 2014
DROOP LION – TIME FOR LOVE OFFICIAL VIDEO
Seppure ancora poco conosciuto a livello europeo, Droop Lion si segnala come uno dei migliori vocalist emersi in questi anni.
Voce calda e appassionata, testi consapevoli e militanti, sono le caratteriste che meglio lo descrivono.
L’artista jamaicano presenta il suo nuovo video, “Time For Love”. Il pezzo non è recentissimo, è uscito infatti lo scorso anno sul Tallawah rididm, ottima base prodotta dalla Larger Than Life Records.
Nel frattempo Droop Lion continua la sua esperienza live al fianco dei Gladiators, con i quali ha da poco concluso un tour negli Stati Uniti. Inoltre questo sodalizio artistico con una band simbolo della reggae music, ha dato vita anche all’album “Back On Tracks”.
Il video di “Time For Love” segue a quelli girati per “Ganja Baby” sul Simply Natural riddim e “Ghetto Life”, brano quest’ultimo, che mostra la voglia di Droop Lion di essere sempre vicino alla gente, facendosi ambasciatore dei loro disagi. FONTE

GLOBALIZZAZIONE DEL REGGAE - UN DANNO PER LA JAMAICA?
Il reggae è inestricabilmente legato alla Jamaica, ne rappresenta la storia e la cultura.
Eppure, periodicamente, ci si chiede se questo genere musicale sia ancora qualcosa di veramente jamaicano, oppure sono altri paesi i nuovi protagonisti. A riportare la questione al centro del dibattito ci pensa un articolo apparso sul Gleaner nel quale si sottolinea come la globalizzazione del reggae abbia avuto per la Jamaica sia effetti positivi che negativi.
Da un lato, come diretta conseguenza della globalizzazione, la popolarità del reggae è cresciuta. Questa crescita ha permesso a molti artisti locali di costruirsi solide carriere internazionali. C’è chi sostiene che questa espansione ha con il tempo fatto perdere autenticità al reggae. Inoltre molti artisti esteri hanno raggiunto il successo, proprio ispirandosi al sound jamaicano.
Copeland Forbes, manager e figura di spicco dell’industria discografica in Jamaica, pensa che nessuno possa strappare alla Jamaica la musica reggae: “Siamo noi i creatori e siamo gli unici capaci di proporre reggae autentico. Tutti ci riconosceranno sempre questa verità. Dobbiamo solo essere consapevoli di questo fatto. Quello che fanno gli altri è solo una replica di una cosa reale”.
Sempre dalle colonne del Gleaner, qualche tempo prima, si era espressa sulla questione la professoressa Carolyn Cooper. Per la studiosa, la Jamaica aveva donato al mondo il reggae: “E’ naturale che poi molti hanno voluto condividerlo”.
La realtà spesso ci racconta di artisti non jamaicani capaci con il reggae di conquistare un vasto pubblico. Se ciò è successo, è perché da diverso tempo alla musica jamaicana manca un leader. Lo sottolinea ancora Copeland Forbes:
“La musica che fanno molti artisti in questo momento, difficilmente vola oltre Port Royal” – dice il manager, evocando un suggestivo luogo jamaicano,
Eppure Copeland Forbes resta ottimista: “Chronixx, Protoje e Jesse Royal possono essere coloro che riportano la Jamaica al comando della musica reggae”. fonte

sabato 1 novembre 2014
SIZZLA & THE FIREHOUSE CREW // CONCERTO DAL VIVO @ CS INTIFADA
Location : CS INTIFADA -Via Casal Bruciato, 15 - Roma
inserito da Joka
Infoline :3270120807
inserito da Joka
Sabato 15 Novembre
Almighty One Promotions present
Almighty One Promotions present
*** SIZZLA & The Firehouse Crew ***
CONCERTO DAL VIVO!!!
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Continuano i grandi concerti di musica reggae-dancehall nella capitale, pronta ad accogliere ancora una volta un vero fuoriclasse. Il suo nome è sinonimo della migliore musica made in Jamaica degli ultimi 20 anni: le sue capacità vocali imparagonabili e la sua inesauribile ispirazione, gli hanno permesso di registrare un numero impressionante di hit entrate inevitabilmente nella storia: Simplicity, Praise Ye Jah, Solid As A Rock, Woman I Need You, Just On Of Those Days.
Ritorna finalmente a Roma uno degli artisti più amati dell’isola, Sizzla Kalonji!
Ritorna finalmente a Roma uno degli artisti più amati dell’isola, Sizzla Kalonji!
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Dancehall by:
– BABABOOMTIME
– FESTER TARANTINO
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Door Open @ 23:00
Entry 12€
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email: sizzlainroma@gmail.com
infoline: +39 3270120807
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Dancehall by:
– BABABOOMTIME
– FESTER TARANTINO
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Door Open @ 23:00
Entry 12€
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email: sizzlainroma@gmail.com
infoline: +39 3270120807
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@ CS INTIFADA
Via Casal Bruciato, 15 (ROMA)
Evento su Facebook : https://www.facebook.com/events/1493187720960402/ Via Casal Bruciato, 15 (ROMA)
Infoline :3270120807

I WAYNE: “C’E’ ANCORA TANTO LAVORO DA FARE PER PROMUOVERE MUSICA POSITIVA”
Ripetere un concetto più volte nella speranza che possa entrare nella mente della gente e ottenere così dei cambiamenti.
Da anni, con passione e perseveranza, I Wayne prova a fare pressione in particolare sui media, affinché diano spazio alla musica positiva e con un messaggio consapevole.
Un mantra il suo per arginare un decadimento della società e dei costumi, che si sta registrando in questi anni. E a poco serve che il reggae in Jamaica sta pian piano rialzando la testa, il dato da registrare resta infatti la predominanza di quella che I Wayne definisce “rubbish music”.
Agli artisti dancehall che spesso difendono le loro canzoni con la spiegazione di rappresentare semplicemente la realtà, l’artista risponde con forza e etichettandoli come ipocriti. “Quando scrivono una canzone positiva dicono che lo fanno per influenzare positivamente i giovani, quando invece promuovono oscenità e violenza dicono che la musica non influenza quegli stessi giovani. Ecco questo atteggiamento ben rappresenta il concetto di ipocrisia” – conclude I Wayne.
Il musicista sta al momento completando un tour negli Stati Uniti, ha inoltre firmato con la VP Records per i prossimi album. fonte

Dianne Reeves: "Marvin Gaye e Davis i maestri ma con Clooney fu bellissimo"

Miles Davis rifece Time after time di Cyndi Lauper". Cinquantotto anni e venti dischi pubblicati, la Reeves è l'unica interprete ad avere vinto il Grammy come miglior cantante jazz per tre anni consecutivi. L'ultimo, nel 2006, lo ha ricevuto grazie alla colonna sonoraper Good Night, and Good Luck di George Clooney. "Fu un'esperienza meravigliosa, non solo perché il film era davvero notevole, ma perché George aveva un grande rispetto per i musicisti. La prima volta che sono arrivata sul set ero convinta che volesse farci suonare in playback, invece ci ha detto che eravamo fondamentali, come gli attori, e dovevamo comportarci come tali, anche durante l'esecuzione dei brani. Ho un bellissimo ricordo".
Lei spesso viene indicata come una delle ultime grandi dive del jazz moderno. Chi è il suo riferimento?
"Non c'è una sola cantante o vocalist che possa indicare come modello. Crescendo però, ricordo di essere rimasta sempre molto impressionata dagli artisti che avevano il loro suono: unico, riconoscibile, inimitabile. Ascoltavi Miles Davis, o Clifford Brown, e sapevi che quella era la loro tromba. Non poteva essere di nessun altro: sopra c'era il loro marchio".
Come ha visto cambiare la scena? In meglio o in peggio?
"Del passato rimpiango il fatto che non esistessero confini tra generi, non c'erano limiti, la gente andava a un concerto di Miles e poi da Ravi Shankar, ascoltava funk e jazz, pop e rock. Adesso ci sono solo due generi: la musica molto popolare e quella che vive nell'underground. Ma non condivido il pessimismo: ci sono artisti meravigliosi in giro, basta scoprirli".
Tra le canzoni in scaletta, oltre a "Waiting In Vain" di Bob Marley, c'è anche "32 Flavors" di Ani Di Franco. Come mai?
"Amo le canzoni che scrive Ani - anche se sembra lontana dal mio mondo - e il modo in cui le interpreta. Ne ho sempre apprezzato lo spirito indipendente e come canta la sua femminilità".
Nel disco c'è anche "I Want You" di Marvin Gaye.
"Perché ho imparato molto ascoltando Marvin Gaye, il suo modo di esprimere le emozioni attraverso il canto. Ha raggiunto uno dei livelli più alti mai toccati da un cantante, e per un semplice motivo: non aveva paura di lasciar trasparire ciò che provava attraverso le sue corde vocali. E si sente ancora oggi riascoltando i suoi pezzi".
Che cosa significa cantare per lei? Potrebbe vivere senza?
"Forse sì, in fondo la mia voce è solo il modo attraverso cui riesco
Negli anni Ottanta ha affiancato come corista Harry Belafonte in molti tour. Che cosa le ha insegnato?
"A prepararmi molto bene prima di salire su un palco e a fidarmi sempre del mio istinto. Qualunque cosa succeda". fonte
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