
mercoledì 11 febbraio 2015
Sanremo 2015, Serena Brancale: “La musica non vi emoziona più? Ci penso io”
Serena Brancale è una delle cantanti che ritroveremo tra le Nuove Propostedel 65esimo Festival di Sanremo(QUI la lista completa dei giovani in gara). Anche lei, come ci hanno confidato anche gli altri concorrentiChanty e Enrico Nigiotti, si dicetranquilla, pronta ad affrontare il palco dell’Ariston con il massimo dellaserenità. Possibile che questo festivalnon faccia un po’ paura a nessunodei suoi concorrenti più giovani?
Sembra di no, il che fa sperare di poter vedere, tra il 10 ed il 14 febbraio, perfromance all’insegna del divertimento e della buona musica, più che della competizione.Pugliese, nata a Bari il 4 maggio 1989, Serena si è dedicata allo studio di pianoforte e violino sin da bambina. Il suo pezzo sanremese è Galleggiare. Ecco cosa ci racconta a pochi giorni dall’inizio della kermesse.
Come ti senti? ormai ci siamo sul serio…
Mi sento…serena. Ho appena finito la prova dei vestiti, tutto è pronto e sono rilassata. Certo, è un periodo particolare della mia vita: ricevo telefonate, interviste, mi stanco tanto ma in linea generale sono tranquilla.
Mi sento…serena. Ho appena finito la prova dei vestiti, tutto è pronto e sono rilassata. Certo, è un periodo particolare della mia vita: ricevo telefonate, interviste, mi stanco tanto ma in linea generale sono tranquilla.
Come sono andate le prove sul palco?
Non immaginavo di avere a che fare con professionisti così disponibili dal lato umano, una cosa che ti permette di dare il meglio. Le prove mi hanno fatto sentire davvero felice.
Non immaginavo di avere a che fare con professionisti così disponibili dal lato umano, una cosa che ti permette di dare il meglio. Le prove mi hanno fatto sentire davvero felice.
Tu provieni da un percorso più “canonico”, non vieni da un talent, ti sei dedicata al jazz, non sei propriamente pop. Non hai paura che possa in qualche modo danneggiarti, un festival che privilegia la musica più “popolare”?
No, voglio mantenere lo spirito che ho sempre quando salgo sul palco: voglio divertirmi e far divertire. Riguardarmi, tra qualche tempo, e pensare: “Ero rilassata!”. Ho25 anni, ma ho già fatto tanti concerti, che spero siano i primi di una lunga serie. Mi sto laureando in campo jazz e sì, ho provato a qualche talent ma non ce l’ho fatta, non c’è problema, sono tranquilla anche in questo senso.
No, voglio mantenere lo spirito che ho sempre quando salgo sul palco: voglio divertirmi e far divertire. Riguardarmi, tra qualche tempo, e pensare: “Ero rilassata!”. Ho25 anni, ma ho già fatto tanti concerti, che spero siano i primi di una lunga serie. Mi sto laureando in campo jazz e sì, ho provato a qualche talent ma non ce l’ho fatta, non c’è problema, sono tranquilla anche in questo senso.
Con te avrai accanto un gruppo di musicisti che sono anche amici però, non è vero?
Sì, una cosa che ho voluto fortemente. Mi ha meravigliato come mi sia stata lasciata voce in capitolo: ho potuto decidere come eseguire Galleggiare, ho potuto scegliere di portare sul palco con me i compagni di viaggio che mi hanno sempre sostenuto (Mimmo Campanale alla batteria, Peppe Fortunato alla tastiera e Luca Alemanno al contrabbasso n.d.r). Poi ho voluto Carolina Bubbico come arrangiatrice perché è l’amica di sempre, suoniamo insieme da anni e con lei condivido l’amore per la musica.
Sì, una cosa che ho voluto fortemente. Mi ha meravigliato come mi sia stata lasciata voce in capitolo: ho potuto decidere come eseguire Galleggiare, ho potuto scegliere di portare sul palco con me i compagni di viaggio che mi hanno sempre sostenuto (Mimmo Campanale alla batteria, Peppe Fortunato alla tastiera e Luca Alemanno al contrabbasso n.d.r). Poi ho voluto Carolina Bubbico come arrangiatrice perché è l’amica di sempre, suoniamo insieme da anni e con lei condivido l’amore per la musica.
Aggiungiamo: Carolina tra l’altro sarà la quarta donna a salire sul podio dei direttori d’orchestra in 65 edizioni del festival, in un mondo dominato generalmente da colleghi uomini e dirigerà inoltre non solo l’amica Serena ma anche Il Volo, il trio in gara tra i Big.
Quali sono le reazioni degli amici e della famiglia a casa?
Mi vedono calma e lo sono davvero, anche se avverto un po’ di stanchezza: da quando ho saputo che ero dentro la vita è cambiata. La gente vuole sapere tutto ed è bello rispondere, ma se lo fai sempre rischi di perdere la voce! – Ride – La mia famiglia è molto discreta, tra l’altro ho provato ad entrare a X-Factor, in passato, ma non ce l’ho fatta, perciò anche loro sanno cosa vuol dire la delusione e rimangono con i piedi per terra.
Mi vedono calma e lo sono davvero, anche se avverto un po’ di stanchezza: da quando ho saputo che ero dentro la vita è cambiata. La gente vuole sapere tutto ed è bello rispondere, ma se lo fai sempre rischi di perdere la voce! – Ride – La mia famiglia è molto discreta, tra l’altro ho provato ad entrare a X-Factor, in passato, ma non ce l’ho fatta, perciò anche loro sanno cosa vuol dire la delusione e rimangono con i piedi per terra.
Com’è nato Galleggiare?
E’ uno dei primi brani che ho scritto, parla d’amore ma ne parlo come se scrivessi un diario segreto, quindi è un testo molto intimo. Ma è anche è una metafora della vita: l’ho scritto a vent’anni e mi piace pensare a quel periodo in cui ero anche un po’ indecisa sul mio percorso artistico. Rimanere a galla, non prendere una decisione, rimanere in bilico…sono parole che non riguardano solo l’amore.
E’ uno dei primi brani che ho scritto, parla d’amore ma ne parlo come se scrivessi un diario segreto, quindi è un testo molto intimo. Ma è anche è una metafora della vita: l’ho scritto a vent’anni e mi piace pensare a quel periodo in cui ero anche un po’ indecisa sul mio percorso artistico. Rimanere a galla, non prendere una decisione, rimanere in bilico…sono parole che non riguardano solo l’amore.
Parlaci dell’album omonimo.
E’ come se fosse il mio primo figlio! Doveva uscire 3 anni fa, raccoglie musica afro-americana, r&b, ballad, ma anche molto altro. E’ molto “colorato” e sono contenta perchémi piace la musica a 360 gradi, mi piace sperimentare. Uscirà durante Sanremo, il 12 febbraio. Per i concerti, invece, è ancora tutto da definire.
E’ come se fosse il mio primo figlio! Doveva uscire 3 anni fa, raccoglie musica afro-americana, r&b, ballad, ma anche molto altro. E’ molto “colorato” e sono contenta perchémi piace la musica a 360 gradi, mi piace sperimentare. Uscirà durante Sanremo, il 12 febbraio. Per i concerti, invece, è ancora tutto da definire.
Ci sono artiste a cui ti sei ispirata?
Sopratutto cantanti americane, ma in adolescenza ho seguito anche molto De Crescenzo, Pino Daniele, Fabio Concato.
Sopratutto cantanti americane, ma in adolescenza ho seguito anche molto De Crescenzo, Pino Daniele, Fabio Concato.
Cosa ti aspetti da Sanremo?
Spero che venga divulgato il disco, che piaccia. Spero di raccogliere giudizi costruttivi, non necessariamente positivi. Inoltre vorrei divertirmi, prendere questa esperienza come uno stimolo.
Spero che venga divulgato il disco, che piaccia. Spero di raccogliere giudizi costruttivi, non necessariamente positivi. Inoltre vorrei divertirmi, prendere questa esperienza come uno stimolo.
Come ti sei trovata con gli altri giovani, da quanto ci hanno raccontato anche gli altri cantanti in gara sembra esserci un bel clima.
Sì, non c’è competizione: tutti vogliono fare il proprio lavoro e non ci guardiamo con aria di sfida
Sì, non c’è competizione: tutti vogliono fare il proprio lavoro e non ci guardiamo con aria di sfida
Che musica ascolti?
Principalmente musica americana, r&b, soul…abbastanza “di nicchia”, comunque.
Principalmente musica americana, r&b, soul…abbastanza “di nicchia”, comunque.
C’è un messaggio che vorresti mandare a chi ti vedrà al festival?
Più che altro faccio un augurio a me stessa: cantare Galleggiare con lo spirito di quando l’ho scritta. E’ una canzone che mi emoziona quando la canto e se riesco a emozionarmi io riesco a emozionare anche gli altri. Il vero cantautore ti tocca e ultimamente mi sembra che non ci riesca più nessuno. Serve anche un po’ di poesia, invece sento tanta musica radiofonica fine a se stessa. Quindi spero di sorridere sul palco, essere rilassata e cercare di essere capita e compresa quando racconterò alcune cose. Vorrei riuscire a toccare gli animi. fonte
Più che altro faccio un augurio a me stessa: cantare Galleggiare con lo spirito di quando l’ho scritta. E’ una canzone che mi emoziona quando la canto e se riesco a emozionarmi io riesco a emozionare anche gli altri. Il vero cantautore ti tocca e ultimamente mi sembra che non ci riesca più nessuno. Serve anche un po’ di poesia, invece sento tanta musica radiofonica fine a se stessa. Quindi spero di sorridere sul palco, essere rilassata e cercare di essere capita e compresa quando racconterò alcune cose. Vorrei riuscire a toccare gli animi. fonte
![Serena Brancale: "I nuovi cantautori non emozionano nessuno...io spero di farlo" [FOTO/VIDEO]](http://static.velvetmusic.it/wp-content/uploads/2015/02/Serena-Brancale-Sanremo.jpg)
Brasile. Parte il carnevale di Salvador dedicato a 30 anni di ritmo ”axe”’
BRASILE, SALVADOR -In attesa del più famoso carnevale di Rio de Janeiro, al via nel fine settimana, è già tempo di festa e sfilate allegoriche a Salvador.
La capitale di Bahia inizia mercoledi le scatenate commemorazioni, stavolta dedicate ai 30 anni di ”axe”’, un ritmo afro-caraibico che nella regione è più amato perfino della samba.
Ad aprire le danze sarà il cantante Luiz Caldas, creatore dell”axe”’ music. Ma sono attese partecipazioni speciali di altri noti artisti come Daniela Mercury, Bell Marques, Carlinhos Brown, Claudia Leitte, Anitta e Ivete Sangalo. fonte

Alpha Blondy: "Suono il reggae perché è musica d'Africa"
Il leone del reggae africano è tornato a ruggire in Italia. Tra i primi, nel continente nero, a dedicarsi alla musica in levare nata in Giamaica, Alpha Blondy ha raggiunto fama e credibilità paragonabile con quella dei colleghi giamaicani, da Bob Marley a Peter Tosh, a Burning Spear. E grazie al successo dei suoi primi album Jah Glory, Cocody Rock eApartheid is Nazism per lui si sono aperte le porte dei Tuff Gong Studios fondati da Marley a Kingston, in Giamaica, in cui Alpha Blondy registrò Jerusalem, pietra miliare della sua carriera, prodotto dai Wailers. Il leone del reggae africano ha appena concluso un tour di quattro date in Italia: lo abbiamo incontrato dopo il concerto alla rassegna Eutropia di Roma.
Foto

Da Jerusalem ad oggi il suo messaggio di pace non è cambiato, eppure i focolai di guerra non solo non diminuiscono ma aumentano, è ormai guerra anche in Palestina."Sì, il mio messaggio resta lo stesso perché restano gli stessi problemi. Amnesty International e le altre agenzie internazionali parlano di diritti umani, ma come può la gente civilizzata non fermare la guerra, vogliono davvero la pace? lo ne dubito, per questo cerco di sensibilizzare i miei fan, perché un giorno qualcuno di loro diventi un grande politico e inneschi il processo di pace. La guerra è illegale. Si impegnano di più per difendere gli elefanti o gli animali selvatici che per difendere l'essere umano. Guardate Israele e la Palestina, sono 70 anni che si combattono, quante generazioni si sono succedute in 70 anni? Quante altre devono essere sacrificate? Cosa fa la comunità internazionale?".
Le guerre del Medio Oriente sono quasi sempre condotte in nome di una religione."Dio è solo una teoria: il profeta Maometto disse che la gente del libro dev'essere una, un musulmano non deve uccidere un cristiano perché fa anche lui parte del popolo del libro, e non deve uccidere un ebreo per lo stesso motivo. Lo stesso devono fare gli altri nei confronti del musulmano. Le tre religioni sono monoteiste, guardano allo stesso Dio. In una mia canzone dico che Allah, Maometto e Gesù non devono essere coinvolti nella guerra".
La musica può aiutare in questo messaggio di pace?"Le canzoni almeno usano le parole non le armi, per questo continuo a cantare la pace".
Perché quando iniziò negli anni 70 scelse di fare musica reggae?"Perché la musica reggae è parte della cultura africana, anche i giamaicani sono africani. Non a caso hanno bisogno di definirsi prima africani, che siano in America, in Giamaica o in Martinica. Sentii la musica reggae come profondamente africana dunque anche mia, nel senso pieno dell'appartenenza culturale. Un proverbio nella mia lingua dice: un pezzo di legno nel fiume non diventerà mai un coccodrillo, non importa quanto a lungo resterà nel fiume. Sono andato in Giamaica, siamo la stessa gente".
E cosa pensa della musica reggae oggi? Le piace la dancehall?"La diversità nel reggae è una cosa buona, e per paradosso preferisco che i ragazzi oggi ascoltino la dancehall piuttosto che dedicarsi alla violenza. Se un uomo non ha un lavoro e si guadagna il pane con la dancehall, cosa c'è di male? Conosco le critiche di Jimmy Cliff, ma non le condivido: io sono della vecchia scuola ma credo che la diversità ci renda più ricchi: ci vuole un Julio Iglesias che canta l'amore accanto a un gruppo heavy metal in fissa con i segnali demoniaci: non devono piacere a me, ma ci sarà qualcuno a cui piace. La possibilità di scelta è democratica".
Lei ha deciso di fare in concerto la cover di Wish You Were Here dei Pink Floyd in versione reggae, a chi vorrebbe dedicarla davvero? "A mia nonna, che mi ha cresciuto dopo che mia madre si era risposata che avevo undici anni. O la vorrei dedicare al mio amico Fulgence Cassie Roger, la persona che mi ha scoperto, un giornalista che lavorava alla televisione nazionale della Costa d'Avorio: era mio amico dai tempi in cui vivevamo entrambi nel ghetto e devo a lui la prima chance per poter fare questo mestiere, quando mi invitò in un programma che teneva in tv, avevo 29 anni. Oppure la potrei dedicare a tutte le persone care ai miei fan e che non ci sono più: molte di loro so che hanno amato la mia musica permettendomi di diventare chi sono oggi".
Marley cosa ha rappresentato per lei?"Marley è ancora il sole nel firmamento del reggae, mi piace il suo messaggio, la sua consapevolezza, sono un suo fan. Al mausoleo che gli è dedicato a Nine mile a Kingston ho dormito per due notti sulla terrazza. Una volta a Ziggy ho detto: sai perché amo tuo padre? Perché mi ha dato un lavoro, lui ha spalancato il cancello per farmi entrare. Ci siamo fatti un sacco di risate".
E per l'Africa cosa spera, Alpha Blondy?"Dico innanzitutto che nel continente africano c'è una carenza di maturità politica. Contrariamente ai politici europei, la quasi totalità dei politici africani non si prepara negli studi per affrontare la carriera politica. Non ci si improvvisa, in questo. Non servono gli Stati Uniti d'Africa, ma i Cervelli uniti d'Africa: l'Unione africana deve organizzare tante borse di studio per brillanti studenti che vogliano studiare fisica, matematica, ingegneria e politica. Mandateli nelle università europee ad apprendere cosa è necessario e per costruire la vera democrazia in Africa". fonte
"HO SEMPRE AMATO FARE MUSICA": EDDIE MURPHY INCIDE UN BRANO REGGAE
Artista versatile dalla risata contagiosa, Eddie Murphy ha pubblicato il suo nuovo pezzo Reagge intitolato "Oh Jah Jah". L'attore famoso per le interpretazioni inNorbit, Il principe cerca moglie e il dottor Dolittle, solo per citarne alcune, ha sempre coltivato la passione per la musica. Il brano sarà disponibile su iTunes a partire dal 27 gennaio.
Non è la prima esperienza in campo musicale per Eddie Murphy che nel 2013 aveva duettato con Snoop Lion nel singolo Red Light. In un'intervista per Rolling Stones (2011), confessa che negli ultimi venti anni non ha mai smesso di incidere pezzi.

Per quanto riguarda la pubblicazione del nuovo album ha poi aggiunto:
“Se la risposta delle persone (a ‘Oh Jah Jah’) sarà positiva sicuramente potrei andare avanti. Se non sarà così, rimarrà tutto sullo scaffale dove si trova adesso. Non mi preoccupa che tutta quella roba rimanga sulla mensola per altri 100 anni. Una volta che non ci sei più guardano sempre a tutto quello che hai fatto".
(fonte: Soundcloud)
I 99 Posse al Rising Love
Impegnati, ribelli e sempre schierati per difendere i loro ideali. Così dal 1991 la formazione napoletana 99 Posse porta avanti a colpi di raggamuffin, rap e reggae il suo percorso musicale e sociale. Sabato 14 febbraio fanno tappa nella Capitale, al Rising Love, per proporre il meglio della loro produzione musicale che ha scandito il loro nove album. E proprio l'ultimo di questi album, dal titolo "Curre Curre Guaglio' 2.0 - Non un passo indietro", pubblicato nel marzo del 2014 ripercorre i grandi successi della loro prima discografia e una carriera da record. Come capitoli di un gran bel film, ammirato da milioni di persone negli ultimi vent'anni e che ha vinto parecchi premi, riempiendo cuori e popolando spazi immensi, i 99 Posse dimostrano di essere "padroni del [loro] tempo per poterlo cambiare", sperimentando il remake di 14 canzoni che hanno scosso gli animi e segnato la musica italiana. Nella tracklist evince che la stessa canzone è interpretata più volte ma da attori diversi, in modo da proporre diverse prospettive sullo stesso brano, per restituire una visione più ampia, più aperta, quindi più interessante della stessa canzone. E così rinascono con audaci e fresche sonorità nuovi modi di cantare "Curre curre guaglio'", "Ripetutamente", "O' documento", e altri brani registrati, risuonati e rinnovati negli arrangiamenti e nei testi, insieme a celebri artisti, amici dei 99 Posso e con loro protagonisti in questo nuovo disco in prossima uscita, che celebra e rivitalizza un album storico (200.000 copie vendute). Le canzoni irrorate di nuovo vigore rap, rock, elettronico o funky, sono addirittura rinominate per sottolineare il cambiamento apportato dalle numerose e importanti featuring con Alborosie, Mama Marias, Caparezza, J-Ax, Clementino, Pau (Negrita), Punkreas, Samuel (Subsonica), Banda Bassotti, Francesco Di Bella (24 Grana), Ensi, Signor K e Bonnot, Valerio Jovine, Enzo Avitabile e i Bottari, Roy Paci, e altri.
Scrive Luca "Zulù" Persico: "Non un passo indietro, rispetto a quello che siamo, che facciamo e che rappresentiamo. Non solo un altro mondo è possibile, ma anche un'altra strada in questo mondo, nel frattempo, è praticabile... E la nostra longevità ne è la dimostrazione. È nella direzione del fare comunità, che poi è la sintesi di ciò che facciamo da sempre, che abbiamo pensato questa rilettura di Curre curre guaglio', invitando decine di vecchi amici, e scoprendone di nuovi, giovani ed ormai diversamente giovani estimatori che, per i motivi più disparati, si sentono legati a quel disco e al periodo di cui è diventato, suo malgrado, simbolo; circa 40 musicisti, tra cantanti e gruppi musicali, a rinfrescare le sempre attuali rime storiche, arricchendole di nuovi punti di vista, e naturalmente di nuove ‘contraddizioni'. Abbiamo voluto concentrarci su ciò che ci unisce, Curre curre guaglio', ignorando tutto ciò che potrebbe allontanarci, ed è venuto fuori questo disco, che, detto tra noi, non è niente male".
Sul palco ‘O Zulù (Luca Persico) voce, Marco Messina campionatore e dub master, JRM (Massimo Jovine) basso e Sacha Ricci tastiere.
Alle 21.30 presentazione Libro "Curre curre Guagliò. Storie dei 99 Posse" di Rosario dello Iacovo, alle 22.30 prima del concerto Jimmy from Inna Cantina Sound System e Red Stripes band live. Aftershow a cura di Mash Up Babylon e Pakkia Crew dj set. fonte

bob marley, 70 anni fa nasceva la leggenda del reggae -
fonte
nato il 6 febbraio del 1945 in un piccolo villaggio della giamaica, bob marley è da sempre considerato il re del reggae. un genere musicale che divenne famoso grazie alle sue canzoni. il successo internazionale per il cantante rasta arriva nel 1975 con no woman, no cry, dall'album natty dread, seguito un anno dopo da rastaman vibration. tra le canzoni più popolari ci sono anche i shot the sheriff e redemption song. suonava con i wailers, band composta tra gli altri da peter tosh.


Iscriviti a:
Post (Atom)