venerdì 19 settembre 2014

Legend di Bob Marley per la prima volta nella top10 della Billboard 200

Ci sono voluti trent’anni ma il traguardo è stato raggiunto: Legend, uno dei più noti album di Bob Marley, si è posizionato nella top10 della classifica Billboard 200 che raccoglie i 200 album più venduti negli Stati Uniti nell’ultima settimana, dal lunedì alla domenica, sia al dettaglio che sui digital store. La classifica viene aggiorna ogni settimana ed è disponibile sulla rivista americana Billboard, una dei più noti magazine dedicati alla musica.
La chart che riguarda la settimana da lunedì 8 settembre a domenica 14 settembre e che viene datata 20 settembre, ha visto un evento storico che può essere considerato più unico che raro. Come già detto in precedenza, il protagonista di tale episodio è Bob Marley e il suo Legend che proprio quest’anno festeggia i trenta anni dalla prima pubblicazione. Un disco uscito postumo che raccoglie i più famosi brani del re del reggae.
Il disco, che venne pubblicato esattamente l’8 maggio del 1984, non era mai riuscito ad entrare nella top10degli album più venduti negli States fino alla scorsa settimana quando è addirittura balzato alla quinta posizione. Una incredibile scalata visto che appena sette giorni prima si trovava alla posizione 100, migliorando la posizione 18 che toccò nel 2002 e la posizione 54 che raggiunse nelle prime settimane dopo l’uscita. E per Robert Nesta Marley si tratta di un nuovo record assoluto visto che questo quinto posto migliora il precedente ottavo posto raggiunto nel 1976 con l’album Rastaman Vibration.
Numeri davvero impressionanti per Legend che in questa sola settimana ha raggiunto le 41mila copie vendute: un numero pazzesco che va a battere le circa 40mila copie fatte registrare nella prima settimana del gennaio 1993. Ma cosa è successo per causare tutto questo? Legend vende mediamente a settimana dalle 3mila alle 5mila copie e questo significa che negli ultimi sette giorni ha incrementato le vendite del 1.116%. Circa 38mila su 41mila copie vendute dall’8 al 14 settembre provengono dal Play Store di Google ed è qui che va cercato il motivo di tale incremento nelle vendite. Il negozio online di Google ha infatti abbassato da 9 dollari a 99 centesimi il prezzo del disco e questo spiega tutto. “Ci piace celebrare artisti come Bob Marley la cui musica è senza tempo” ha detto Gwen Shen, capo di Google Play. E come dargli torto, sopratutto guardando questi strepitosi numeri?
Non è la prima volta che Google Play effettua delle promozioni del genere ma in rare occasioni era successo un episodio simile. Non ci rimane che fare i complimenti per questa splendida promozione che aiuta sicuramente le nuove generazioni a scoprire e approfondire la musica e il messaggio di Bob Marley.

Ibrahimovic incontra il suo idolo Alpha Blondy

Che Zlatan Ibrahimovic fosse un amante della musica reggae lo si sapeva già. Il campione di calcio attualmente in forza al Psg ma con un passato anche in Italia con le maglie di Juventus, Inter e Milan, ha più volte dichiarato che ascolta musica in levare per concentrarsi e trovare la giusta carica prima di un match importante. Quello che non si sapeva è che il suo idolo è Alpha Blondy.
Ad affermarlo è stato proprio il giocatore svedese che nei giorni scorsi ha pubblicato sulla sua pagina facebook ufficiale una foto che lo ritrae con il cantante ivoriano e che veniva accompagnata con il seguente commento: “Ho ricevuto la visita del mio idolo, la leggenda vivente Alpha Blondy“. L’autore di hit come Jerusalem ha pubblicato lo scorso anno il suo ultimo disco dal titolo Mystic Power e per questo motivo è stato in tour per l’Europa con diverse tappe anche in Italia.
Proprio in questi giorni si trovava in Francia per alcuni show del suo tour e non ha perso l’occasione di presentarsi al campo d’allenamento del club parigino dove ha così potuto incontrare Zlatan Ibrahimovic che gli ha donato la sua maglia numero dieci. Qui di seguito alcuni scatti dell’incontro, mentre noi ci chiediamo se, visto il suo trascorso italiano, lo svedese abbia avuto modo di ascoltare anche qualche gruppo o artista nostrano. fonte
ibrahimovic-alpha-blondy

Reggae night su Sky Arte: venerdì in onda anche Journey to Jah

Torna il reggae in prima serata su Sky. Venerdì 19 settembre, a partire dalle ore 21.10, andrà in onda su Sky Arte uno speciale Reggae Night che terrà incollati alla tv tutti gli amanti della musica in levare. L’emittente televisiva non è la prima volta che propone in palinsesto degli speciali del genere: ricordiamo nel recente passato la programmazione di Marley, il film documentario sulla vita di Bob Marley, oltre ad alcuni concerti dello stesso re del reggae.
Questa volta toccherà ad una prima visione assoluta: Journey to Jah. Si tratta del film con Alborosie e Gentleman, con le apparizioni anche di altri grandi della musica reggae come Damian Marley, Richie Stephens, Jack Radics e che vede la regia di Noël Dernesch e Moritz Springer. Chi segue eventireggae.it saprà già tutto su questo bellissimo documentario che abbiamo potuto vedere nelle sale cinematografiche italiane lo scorso giugno e che proprio in questi giorni è uscito anche in dvd.
Oltre al viaggio nel reggae con Journey to Jah, la serata proseguirà con il Bob Marley – Live at the Rainbow, ovvero il concerto che Robert Nesta tenne a Londra nel giugno del 1977, ed infine con Toots & The Maytals – Alle origini del reggae, il documentario sul leggendario gruppo di Toots Hibbert e compagni.
L’appuntamento è quindi per venerdì 19 settembre alle ore 21.10 su Sky Arte, canale 120. Il tutto sarà riproposto in replica anche sabato 20 settembre alle ore 16. fonte

giovedì 4 settembre 2014

Fu un tumore raro a uccidere Bob Marley

A 33 anni dalla sua morte l’11 maggio 1981, la morte di Bob Marley va riscritta. Non è stato infatti un semplice melanoma a uccidere il cantante a soli 36 anni, ma una forma di tumore raro chiamato melanoma acrale, noto anche come melanoma delle estremità, una forma tumorale che non ha nulla a che vedere con l’esposizione alla luce solare. Colpisce le piante dei piedi, palmi delle mani, le unghie e altre aree glabre della pelle. La diagnosi precoce di questa forma tumorale è ancora oggi complessa, data la sua relativa bassa incidenza, la sua apparenza atipica e una presentazione tardiva.
Tutto cominciò nel luglio del 1977, quando Bob notò una ferita nell’alluce destro, ma ritenne di essersela procurata in un incidente durante una partita di calcio. Erano gli anni di capolavori come One Love ed Exodus. Poco tempo dopo però l’unghia dell’alluce si staccò e la diagnosi fu delle più dure: melanoma maligno che cresceva sotto l’unghia dell’alluce. In quei casi spesso si procedeva con l’amputare l’intero alluce, ma nel caso di Marley si preferìoperare solo il letto dell’unghia.

Il cancro di Bob Marley non venne così correttamente curato e progredì diventando metastasi di lì a pochi anni. 

La notizia della scoperta che in realtà si trattò di melanoma acrale viene oggi da uno studio pubblicato di recente sul Journal Pigment Cell & Melanoma Research da parte di un team del Cancer Research dell’Università di Manchester, il quale ha sequenziato i tumori di cinque pazienti con melanoma acrale e combinato i risultati con i dati di altri tre pazienti. Hanno poi confrontato il modello di difetti genetici presenti in questi otto tumori con quella dei tipi più comuni di cancro della pelle.
Il tipo di danno al DNA da cui origina il melanoma acrale è infatti parzialmente diverso dagli altri tipi di cancro della pelle. In quest’ultimo caso per esempio le modificazioni delle porzioni di DNA sono più piccole rispetto a quelle del tumore raro. Inoltre, i difetti genetici nel caso del melanoma acrale non sono causati da raggi UV, che invece è il maggiore fattore di rischio per i comuni tumori della pelle.
Cristina Da Rold  fonte

RASTA ELDER: LONG LONG DREADLOCKS

L’orgoglio e la forza che solo i dreadlocks sanno dare, in particolare a chi come i Rasta in questo simbolo vedono un senso di appartenenza e militanza.
Ed è con questa fierezza che l’elder Rupert Rickards si mostra all’obiettivo del reporter del Gleaner, accorso nel parish di St Thomas per documentare questa imponente criniera, con dread lunghi fino a tre metri.
Le annotazioni vanno anche nel superfluo e in divertenti parentesi, come quando l’uomo racconta che per ogni lavaggio dei suoi capelli necessita di due bottiglie di shampoo.
Rickards, che oggi ha 64 anni, decide di farsi crescere i dreadlocks nel lontano 1968. Un primo significativo passo verso l’identità Rasta, una tendenza in quel momento in rapida espansione in Jamaica, soprattutto dopo l’arrivo nell’isola due anni prima dell’imperatore Haile Selassie.
Nel flusso dei ricordi, l’elder non dimentica la parentesi poco piacevole della detenzione negli Stati Uniti, quando le autorità carcerarie decisero di tagliargli i dreadlocks. Insieme ad altri prigionieri Rasta si attivarono immediatamente firmando una petizione nella quale spiegare come i dread fossero testimonianza della loro religione. Il giudice accettò quell’istanza e i le lunghe trecce furono per fortuna salve.
E se oggi, molti curiosi si soffermano a guardare la lunga e folta criniera, Rupert non dimentica come i Rasta hanno attraversato momenti bui nella loro terra, con pregiudizi e idee preconcette, ancora oggi non del tutto scomparsi. FONTE
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SECONDA EDIZIONE DEL RUHR REGGAE SUMMER

Diviso in due, la prima edizione si era svolta a Dortmund a fine Maggio con un line up molto sostanzioso per le piccole dimensioni del Festival. 

Questa seconda parte svoltasi a Mühlheim an der Ruhr a fine luglio, era presente anche il nostro Marco Polo che ci manda i suio migliori scatti e 2 video. 

Protagonista assoluto con una performance fantastica é stato Alborosie che ha chiuso il Festival domenica sera, inoltre quest´anno c´erano Bunny Wailer, Anthony B, Beenie Man, Tanya Stephens, Perfect, Jah 9, Richie Campbell e un mix di cantanti e gruppi tedeschi ed europei. 

Il line up completo lo potete vedere sul sito del RRS,www.ruhr-reggae-summer.de FONTE



BOB MARLEY SI INSEGNA ALL’UNIVERSITA’ DI NEW YORK

Il corso si intitola 'Bob Marley & Post-Colonial Music' che viene insegnato da Vivien Goldman, noto negli ambienti della New York University come il 'professore punk' per un corso sul punk ed altri fenomeni della musica pop.

Come giovane studente universitario in Gran Bretagna, Goldman era attratto dallo spirito e dall’ attivismo del reggae, dopo la laurea ha avuto la fortuna di lavorare nei primi anni 1970 alla Island Records, dove ha avuto la responsabilità delle promozioni . 
E’ stato uno dei primi a credere nelle potenzialità di un allora sconosciuto Marley.

Il corso di tre settimane fa parte del programma invernale intensivo che è aperto a chiunque abbia un diploma di scuola superiore ed offre anche crediti validi.

Goldman ha insegnato simili corsi “non convenzionali” presso l'Istituto di Clive Davis, dove è stato professore per circa sette anni.

Argomenti trattati includono la musica Reggae e la Island Records e la musica africana di Fela Kuti.

L'Istituto è in cerca di nuovi argomenti sperimentali che hanno dimostrato di essere molto popolari. 

Del corso di Bob Marley è stato menzionato anche sulla NBC nello speciale Sabato Night Live, un paio di settimane fa. FONTE


“NO WOMAN NO DRIVE” IL REMAKE DI MARLEY PER LE DONNE ALLA GUIDA IN ARABIA

L’autore sostiene che la canzone non è stata concepita per nessun altro scopo che per puro divertimento. Ma sta di fatto che il rifacimento di Bob Marley è diventato l’inno a sostegno delle donne arabe, l’unico Paese al mondo in cui viene impedito loro di guidare l’auto.

La mobilitazione era stata promossa dalla campagna online Oct26driving.com, che ha raccolto più di 16mila firme per chiedere l’abolizione del divieto. 

Le minacce di arresti da parte del Ministero dell’Interno per manifestazioni non autorizzate, hanno spinto il movimento ad andare oltre la data simbolica, chiedendo alle donne di compiere atti dimostrativi in maniera individuale, non solo il 26 ottobre ma anche nei prossimi mesi.

Quando l'album Natty Dread è stato rilasciato nel 1974 , ha segnato un cambiamento significativo per il reggae. E 'stato il primo album accreditato a Bob Marley e The Wailers , invece di The Wailers. Ma soprattutto le armonie sono state cantate da donne quali Marcia Griffiths , Judy Mowatt e Rita Marley al posto degli uomini ( Peter Tosh e Bunny Wailer ) .

Quasi 40 anni dopo, la canzona riporta le donne di nuovo in primo piano, questa però volta in un altro paese . Quindi 26 anni, dopo in Arabia Saudita il comico Hisham Fageeh ed i suoi colleghi presso la casa di produzione Telfaz11 hanno messo on line il video. 

Il risultato di “No Woman , No Drive” un video di YouTube di quattro minuti e 15 secondi satirico, ha raccolto più di tre milioni di visualizzazioni in meno di due giorni dopo che è stato pubblicato . 

E’ diventato il video più popolare in Arabia Saudita grazie al fatto che è stato utilizzato dalle donne come l’inno per la loro campagna per riportarle alla guida FONTE


VIDEO - 30 ANNI DI LEGEND L'ALBUM SIMBOLO DEL REGGAE

LEGEND è il best-seller reggae album di tutti i tempi e quest'anno compie 30 anni.
La raccolta è uscita per la prima volta sul mercato nel maggio del 1984 tre anni dopo la morte di Marley distribuita dalla Island Records.

Ripubblicato in tre occasioni. Una edizione definitiva ri-masterizzata nel 2002, seguita poi da una edizione Deluxe alla fine dello stesso anno. Quello successivo è stata invece la volta di Legend : Remixed ( 2013) pubblicata dalla Universal Music Group. Questa versione missata dai figli di Bob ha debuttato al numero uno della classifica best Album Reggae della Billboard. 

Ma torniamo alla storia quando venne pubblicato in formato vinile allora conteneva le dieci hits tra le 40 canzoni più vendute di Marley nel Regno Unito come Redemption Song per la prima volta in versione acustica tratta dall'album Uprising . Ci sono anche tre canzoni dei Wailers ( Marley , Peter Tosh e Bunny Livingston ) vale a dire Stir it Up, I Shot the Sheriff e Get Up Stand Up .
Ci sono anche Exodus, Waiting in Vain, Could You be Loved e Buffalo Soldier. 

L'edizione in versione cassetta da mettere negli stereo di un tempo inoltre aveva due bonus extra : Punky Reggae Party, Jammin e Easy Skanking.

Legend è il secondo album più longevo nei nella storia della classifiche di tutti i tempi della Billboard. Addirittura vanta 992 settimane non consecutive.

A partire da gennaio 2014, l'album ha venduto 11,47 milioni di copie negli Stati Uniti ed i conteggi partono solo dal 199, quando SoundScan ha iniziato il monitoraggio delle vendite.

Nel Regno Unito, Leggend ha venduto 2.826.912 copie, diventando così il 26° album di tutti i tempi più venduto in UK.

Legend ha finora venduto oltre 25 milioni di copie in tutto il mondo .
Nel 2003, l'album si è classificato al numero 46 nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi della rivista Rolling Stone. fonte




BOB MARLEY, OGGI SAREBBE STATO COSI'?

Vi siete mai chiesti come sarebbe stato BOB Marley ai giorni d’oggi ?

Il Re del Reggae, Robert Nesta Marley , con il passare del tempo che volto avrebbe avuto e come avrebbe influito sui suoi lineamenti.

Una ricostruzione quasi perfetta di Bob ed altri artisti famosi e personaggi influenti è stata fatta da sachsmedia.com lasciando poco all'immaginazione per quanto si riferisce al nostro amato Bob Marley .

Quest’anno avrebbe compiuto 68 anni e molto probabilmente sarebbe stato proprio così, la foro fa parte di una serie denominata “'Rock and Roll Heaven Photos' “ oltre a Marley dunque anche altri personaggi quali Elvis Presley , Kurt Cobain , John Lennon , Jimi Hendrix

Con un programma di Morphing lo si è reso invecchiato ma molto molto reale quanto affascinante.

Marley morì di cancro a Miami nel 1981 e fu sepolto in Giamaica con onori di Stato. Marley è stato successivamente inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1994. fonte

Alpha Blondy, il Marley d'Africa: "La fede nel reggae salverà il mondo"

"Peace in Africa and Peace in the World". Quando si dice che Alpha Blondy è il Bob Marley d'Africa non si sbaglia. Perché del profeta del reggae l'ivoriano Seyokou Koné, in arte Alpha Blondy, ha ereditato anche il messaggio universale. Così, infatti risponde alla domanda su quale messaggio vuole mandare ora in veste di "Ambasciatore del Reggae africano": "Pace in Africa e pace nel mondo". Un'empatia verso temi religiosi che l'artista, in concerto oggi ad Eutropia (largo Dino Frisullo, Lungotevere Testaccio, ore 21.30), dice di aver ereditato dalla nonna che le ha fatto comprendere il potere del misticismo e della fede.

Lei è cresciuto fra Costa d'Avorio, Stati Uniti e Giamaica: dove ha fatto l'esperienza più importante?

"Tutte sono state importanti perché mi hanno offerto l'opportunità di incontrare popoli, nazioni, culture diverse, e mi hanno permesso di crescere e arricchire la mia musica". 

Com'è cambiato il reggae in questi ultimi anni?
"Credo che negli anni si siano sviluppati diversi stili del reggae, magari influenzati da diverse filosofie e legami con la terra da cui sono emersi, ma penso che tutti facciano capo ad un unico linguaggio che li accomuna".

Lei canta in molte lingue differenti per unire culture e religioni diverse, come si sente in un mondo in c'è spesso violenza tra musulmani, ebrei e cristiani?
"È terribile e insensato perché i libri sacri ci insegnano che ogni uomo va rispettato per la sua dimensione personale, al di là della religione che ha scelto. Gerusalemme è considerata non a caso un luogo simbolo perché riunisce tutte le grandi religioni, perché Dio è uno solo". 

"Cocody Rock", "Brigadier Sabady", "Jerusalem" sono alcuni dei suoi titoli più celebri quale sarà il prossimo?

"Posso solo annunciare quello del nuovo album che sto preparando, "Positive Energy", nel quale metterò tutte le mie passioni musicali".

Qualche anno fa ha inciso "Apartheid is Nazism", quanto nel mondo è cambiato da allora nei diritti umani?
"Il razzismo si è manifestato sotto diversi aspetti negli anni seguiti alla fine dell'Apartheid in Sudafrica, per esempio separando gli uomini fra intelligenti e stupidi, ma nel profondo la vera causa del razzismo sta nella mancanza di volontà verso la scoperta dell'altro che è il sentimento base per amare il prossimo".

Al Love Festival di Lignano Sabbiadoro quali artisti reggae italiani l'hanno colpita maggiormente?

"Soprattutto quei musicisti che hanno sviluppato uno stile italiano del reggae perché è una lingua che può essere interpretata in modi molto diversi". 

Cosa pensa della popolarità che a Roma circonda Gervinho un calciatore che viene dalla sua terra?
" E' un giocatore formidabile con uno stile da cavallo pazzo, sembra ingovernabile ma poi riesce a fare numeri incredibili, però ciò che mi piace sottolineare del suo carattere è la profonda umiltà che lo tiene lontano dal divismo tipico dei calciatori". fonte