martedì 13 maggio 2014

Vacca, racconti dalla Terra di Bob

Il rapper milanese trasferitosi in Giamaica è uscito con il nuovo disco Pazienza, in cui canta della sua nuova casa ma anche diSuperMario Balotelli. In una pausa tra un impegno e l’altro, ci ha raccontato com’è essere un emigrante della musica.
di Marco Agustoni

Vacca è un musicista che ha una storia complessa, fatta di traiettorie imprevedibili che portano dalle strade di Milano dritto fino a Kingston, in Giamaica, dove il rapper è ormai di casa. In questi mesi è uscito con il suo nuovo disco, Pazienza, in cui c’è anche lo zampino di un altro italiano emigrato in Giamaica, Alborosie, uno degli artisti reggaepiù apprezzati del momento. Tra i featuring figurano invece mc di fama come Mondo MarcioEmis Killa e Noyz Narcos. In Italia per promuovere il disco e portarlo sui palchi, Vacca ci ha concesso un’intervista in una pausa tra un impegno e l’altro.

Partiamo dalla Giamaica. Personalmente, cos'hai trovato nella Terra di Bob?
Ho trovato la tranquillità che manca in Italia. Tranquillità non tanto economica, ma intesa come prendersela più con calma e godersi la vita. La gente lì ha poco, ma vive il tempo in un modo diverso.

In Italia c'è una visione forse un po' idealizzata della Giamaica. Ma la realtà com'è?
Nel concreto è un posto non facile, dove devi avere centomila occhi per strada, perché ci sono delle problematiche diverse da quelle del nostro paese. C'è tanta povertà e di conseguenza c'è criminalità. Di contro, è un posto con paesaggi stupendi e gente allegra e piena di voglia di vivere.

Da straniero è stato difficile farti accettare?
No, non ho vissuto episodi di razzismo nei miei confronti. Poi, avendo lì famiglia sono visto anche in un modo un po' diverso. 

La Giamaica ha avuto un'influenza netta anche sul sound dei tuoi dischi, che si sono aperti sempre più ai ritmi in levare...
Nei miei dischi in realtà accade già da un po' di anni, ma su Pazienza la cosa è stata più marcata, perché volevo dare un tocco diverso. Mi è stato utile poter collaborare conAlborosie, che mi ha aiutato nel curare la parte un po' più reggae e caraibica dell'album. Gli altri produttori, che tranne uno sono tutti italiani, mi hanno invece dato una mano con l'altra parte di PazienzaFONTE



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